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Classe 2009. La Cerimonia – Emozione, basket e vita. Premiata la classe 2009.

30 Giugno 2010


Emozione, basket, o pallacanestro come l’hanno chiamata più volte i vari protagonisti, e vita.
La Cerimonia di premiazione della classe 2009 della Italia Basket Hall of Fame è stato tutto questo e molto di più, per le oltre duecento persone che affollavano la Villa Reale di Monza concessa per l’occasione dall’amministrazione comunale della città brianzola.

L’Italia Basket Hall of Fame è arrivata alla sua quarta edizione. I premiati per la classe del 2009 della più prestigiosa onoreficenza della FIP sono stati: Pino Brumatti, Giovanni Gavagnin, Giulio Iellini (categoria atleti), Nicoletta Persi (categoria atlete), Arnaldo Taurisano (categoria allenatori), Vittorio Paolo Fiorito (categoria arbitri), Gianni Corsolini (Una vita per il basket), Adolfo Bogoncelli e Vittorio Tracuzzi (alla memoria).

Il momento più emozionante? Decisamente quando Nicoletta Persi ha voluto caparbiamente alzarsi dalla propria carrozzina e ricevere in piedi da Mabel Bocchi il premio come atleta, con Mabel che diceva: “E’ stata la prima giocatrice moderna, tanti punti nelle mani, ma anche tanta difesa; era una delle più brave, ma non dimenticava mai, e non l’ha mai fatto, di incoraggiare le giovani”, mentre il pubbico decretava alla emozionatissima Nicoletta applausi tutti in piedi.
Anche a Pino Brumatti e a Giovanni Gavagnin l’emozione ha fatto brutti scherzi. Entrambi premiati per la categoria atleti, insieme a Giulio Iellini che non ha potuto partecipare alla premiazione, non sono riusciti a dire che poche parole di ringraziamento, quasi che la spavalderia che avevano in campo non gli appartenesse più.

“Gavagnin – ha testimoniato Dan Peterson che ha presentato la cerimonia – era un tiratore micidiale. Iellini, Brumatti, Valerio Bianchini ed Arnaldo Taurisano, che oggi sono qui e lo possono confermare, la notte prima di giocarci contro non mi facevano dormire, perché era un incubo allenare contro di loro”.

Il premio come allenatore l’ha ricevuto Arnaldo Taurisano, il professore della nostra pallacanestro: “Da Tau ho preso botte e lezioni” sentenziava Peterson, mentre Simone Pianigiani, capo allenatore della Nazionale, presente al gran completo alla cerimonia, ha salutato e premiato Taurisano espremindogli tutta la propria gratitudine per il lavoro divulgativo fatto negli anni: “dove noi giovani allenatori abbiamo potuto essere ladri di idee. Taurisano è stato un allenatore moderno e faceva parte di un gruppo di persone di cultura, come Gamba, Peterson e Bianchini, sui cui libri siamo cresciuti”. E Taurisano: “Sono contento per le parole di Simone. La cosa che spero di più è proprio quella di lasciare qualcosa ai giovani allenatori, non il ricordo dei mie trofei vinti. Vincere i campionati è facile -ha aggiunto scherzando – basta avere giocatori forti che sappiano difendere e sappiano segnare, ma insegnare la pallacanestro – ha concluso tornando serio – è… un altro discorso”.

L’orgoglio della classe arbitrale è stata espressa nella premiazione di Paolo Vittorio Fiorito. “E’ un esempio di amore per lo sport” ha spiegato Aldo Albanesi, Italia Basket Hall of Fame 2007.
“E’ stato protagonista in punta di piedi – ha detto Dino Meneghin, presidente FIP, mentre lo premiava – schivo, di molte parole, però, e di una grande intelligenza. Merita questo e mille altri premi Gianni Corsolini”. Corsolini, dirigente storico della pallacanestro italiana che ha avuto il premio nella categoria “Una vita per il basket” ha risposto con una battuta, una delle tante: “Mi sono sottoposto ad analisi in questi giorni. Il quadro complessivo è buono, ma c’era qualcosa che non andava. Dopo ulteriori indagini abbiamo scoperto che mi mancava la pallacanestro, la sua immagine, il suo successo. Per me il basket è stato soprattutto una passione”.

I premi alla memoria sono andati a Vittorio Tracuzzi e Adolfo Bogoncelli. Tracuzzi, giocatore e poi allenatore, ha “formato giocatori, messo insieme squadre, elaborato concezioni di gioco, un genio con una filosofia del basket” ha spiegato coach Valerio Bianchini. Bogoncelli, il cui premio è stato ritirato da Tony Cappellari che lavorò con Bogoncelli e da cui era spesso svegliato all’alba telefonicamente, ha fatto diventare moderna la pallacanestro, inventando la Lega di Serie A, gli sponsor, le tute di raso e, ultime, ma non ultime, le scarpette rosse.